Quello di domenica per Marcelo Zalayeta è un appuntamento per prendersi qualche rivincita dopo la sua travagliata dipartita da Napoli. Dopo due stagioni vissute in azzurro tra alti e bassi, gioie ed infortuni, il Panteron era stato messo in lista di sbarco e, solo nelle battute conclusive del calciomercato, riusciva a concretizzarsi la sua cessione a titolo temporaneo al Bologna. Domenica ritornerà al San Paolo, ma l’ariete uruguaiano, intervistato dal sito ufficiale della società felsinea, non sembra mostrare una particolare emozione: “E’ una partita normale: incontro una squadra in cui sono stato per due anni, ma è una partita come le altre e va affrontata con l'atteggiamento giusto. A Napoli ho cercato di fare il massimo e non ho mai avuto problemi con i tifosi, ma non so come mi accoglieranno, dato che in Italia spesso capita che i calciatori vengano fischiati quando tornano nel campo dove hanno giocato in passato: so che può capitare, la cosa non mi preoccupa".
In casa Napoli tiene ancora banco la questione del passaporto smarrito di Ezequiel Lavezzi: "Il Pocho è un giocatore importantissimo per loro, però penso che il Napoli, anche se non sta attraversando un buon periodo, abbia una rosa di giocatori forti: c'è chi può giocare al suo posto, pur se con caratteristiche e qualità diverse".
L’esonero di Roberto Donadoni e l’arrivo di Walter Mazzarri hanno portato nuovi impulsi ad una rosa che sembrava in stato confusionale, ma la punta rossoblù vuole a tutti i costi uscire indenne dalla torcida del San Paolo: "L'allenatore è nuovo ma ha avuto tempo di lavorare, in questa sosta di campionato, anche se non con tutti i giocatori, dato che tanti erano in Nazionale. Il San Paolo lo conosco bene: è uno stadio che ti porta sempre a giocare in attacco. Noi dobbiamo fare la nostra partita per cercare di vincere: anche questa, come tutte le altre, si può vincere e come anche perdere; vogliamo andare a Napoli a fare punti, se poi saranno tre meglio ancora, ma l'importante è non tornare a casa a mani vuote. Il Napoli ha una rosa fortissima e ha fatto investimenti importanti, ma è solo un punto sopra di noi: non è così lontano".
Dopo il pareggio racimolato nelle battute finali della sfida dell’Olimpico contro la Juventus, il Bologna vuole proseguire nella sua striscia positiva fuori casa senza fare barricate: "Non penso che aspettare tutti chiusi nella propria metà campo sia il modo più giusto di difendersi. Se al Napoli dai campo, alla lunga finisci per prendere gol, oltre a far fatica a salire e andare al tiro partendo ogni volta dalla tua metà campo".
Passate le difficoltà per una preparazione complicata, Marcelo Zalayeta è sulla via del pieno recupero ed appare più brillante negli ultimi sedici metri:"Io per questa partita penso di essere ormai al cento per cento: ho già giocato quattro gare e il periodo di recupero atletico è terminato. Mi sarebbe piaciuto segnare un gol in queste prime partite, ma ero un po' indietro come forma fisica: spero che domenica a Napoli sia la volta buona. Comunque, se le cose non andranno per il verso giusto, sarà una questione di rendimento, non fisica. A me piace fare la punta, ma è chiaro dobbiamo sacrificarci tutti. In questo periodo sto giocando per far salire la squadra e a volte faccio fatica ad arrivare alla conclusione dall'interno dell'area, ma già nell'ultima partita ci sono riuscito più volte e questo significa che sto meglio".
La sconfitta interna patita contro il Genoa sembra aver rimesso in discussione la panchina di Giuseppe Papadopulo, ma l’attaccante crede nelle possibilità della sua squadra e rimpiange le occasioni perdute: “Come punti potevamo averne fatti di più. La partita in casa col Chievo è una di quelle che non si possono perdere, perché vincendole ti puoi salvare con più tranquillità. Aver fatto un grande risultato a Torino contro la Juventus ha valore se poi in casa fai punti nella partita successiva: bisogna dare continuità ai risultati per acquistare fiducia e convinzione nei propri mezzi".