Benfica contro Porto, una rivalità storica che da anni traccia i destini della Superliga sull’asse Lisbona-Oporto. Aquile contro Dragoni, un confronto acceso che infiamma la storia calcistica di un campionato dominato dai due principali club del Paese. Encarnados contro Azul, una contrapposizione cromatica che rievoca sfide epiche e traguardi prestigiosi. Dopo i meravigliosi anni sessanta impreziositi dalle magie di Eusebio, il Porto è salito alla ribalta ed i vari Mourinho, Vitor Baia, Quaresma e Lisandro Lopez hanno offuscato la stella vincente di un Glorioso che, con Jorge Jesus in panchina ed il figliol prodigo Rui Costa dietro la scrivania, prova ora con rinnovato entusiasmo a far risplendere una bacheca impolverata dalle ultime fallimentari esperienze vissute sotto l’egida spagnola di Antonio Camacho e di Quique Sanchez Flores, grazie al bel calcio ed al talento dei suoi giovani interpreti. Se Saviola, Aimar e Di Maria rappresentano l’anima albiceleste di un attacco stellare, Ramires e Luisao costituiscono la spina dorsale verdeoro di una colonia che può contare anche sull’esplosività di uno dei migliori difensori sulla piazza: David Luiz Moreira Marinho o, più semplicemente, David Luiz.
UN IMPATTO DA PROTAGONISTA – Nato il 22 aprile del 1987 a Diadema, calca sin da bambino le scene del mondo del calcio con la casacca del Vitoria. A soli sedici anni sigla il suo primo contratto da professionista e Renè Simoes, allora tecnico della squadra di Salvador di Bahia, non perde tempo a lanciarlo sulla corsia mancina dell’undici iniziale. Le ottime prestazioni in campionato gli consentono di partecipare da protagonista alla spedizione vincente della selezione under20 brasiliana nel Sudamericano disputatosi in Paraguay nel 2007 e di convincere gli emissari del Benfica a portarlo in prestito semestrale al “Da Luz” per valutarne al meglio i margini di miglioramento. Fernando Santos si accorge subito di avere un nuovo talento tra le mani e decide di metterlo alla prova. David Luiz risponde a modo suo, macinando chilometri sulla fascia di competenza e conquistando un posto da titolare nella difesa bianco-rossa e nel cuore dei tifosi. Le 10 partite giocate in campionato e le 4 presenze in Europa convincono il club della capitale ad acquistarne interamente il cartellino. Nella stagione successiva ed in questo primo scorcio di campionato arriva la definitiva conferma delle sue potenzialità ed una maturazione tattica che gli consente di formare insieme a Luisao una delle coppie centrali più forti e meglio assortite del panorama continentale.
I RIFLETTORI PUNTATI ADDOSSO – Un difensore nato sulla fascia per spingere e fornire incessantemente un valido apporto alla manovra offensiva, si trasforma così in un marcatore eccellente che fa della concentrazione in fase difensiva e dell’abilità nei recuperi le sue armi migliori. Brillante nel gioco aereo, sfrutta la sua fisicità ed una perfetta scelta di tempo per rendersi insidioso anche in fase offensiva. Tecnicamente dotato, dimostra un’ottima visione di gioco ed una padronanza dei tempi di gioco da veterano. Un difensore completo ed un professionista esemplare, monitorato dal ct del Brasile Carlos Dunga in vista delle convocazioni per il prossimo Mondiale in Sudafrica e dalle big del Vecchio Continente per le prossime stagioni. Nonostante lo scorso ottobre abbia rinnovato il suo contratto con il Benfica fino al 2015, i club europei più prestigiosi non hanno smesso di sognare il suo arrivo. Il Barcelona sembra essere riuscito a strappare un’opzione sul difensore nell’ambito della trattativa che ha portato Keirrison a Lisbona, ma Fiorentina, Milan e Real Madrid seguono con attenzione gli sviluppi di mercato legati ad uno dei migliori prospetti mondiali in difesa. Con la formazione lusitana in piena lotta per il titolo, sembra improbabile una sua cessione durante il mercato invernale, ma chi guarda con attenzione e fame di risultati al futuro non può non soffermarsi sulle qualità di David Luiz.