Il Napoli esce sconfitto da Rotterdam. E’ la gara che sancisce anche l’addio alla Champions League. Ha influito anche il risultato e le notizie che arrivavano da Kharkiv sulla prestazione degli azzurri nel corso della ripresa. Non finisce il cammino del Napoli in Europa. Sarà Europa League. Non da testa di serie, quindi c’è il rischio di sfidare Arsenal, Cska Mosca e Atletico Madrid ai sedicesimi di finale. Ci sono anche Lipsia e Sporting Lisbona. Gli azzurri sono fuori dalla massima competizione continentale. Fatale fu la sconfitta ad inizio settembre proprio contro lo Shakthar. Una formazione impregnata di turn over che riuscì in parte, nella ripresa, a recuperare lo svantaggio iniziale. E’ partita male l’avventura in Europa del Napoli. E’ finita peggio. Sconfitto in casa del non irresistibile Feyenoord. Mentre lo Shakthar batteva il Manchester City.
NON E’ L’APOCALISSE- Lo scenario a cui abbiamo assistito ieri sera alle 22: 45 circa sembrava descrivere appieno il libro dell’evangelista Giovanni. La fine del mondo.. C’era chi era stufo di Maurizio Sarri. Chi invece inveiva contro la squadra, rea di aversi arresa dinanzi alla gara. Di aver mollato. Non si tratta nemmeno di alzare polveroni e critiche contro Pep Guardiola. A parti inverse, avremmo mica pensato di schierare i titolarissimi? L’ipocrisia, forse l’ignoranza di chi se la prende con uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio è assurda. Ai limiti del grottesco. Ieri sera abbiamo anche assistito anche alla saga del: “Io lo sapevo, ve lo dicevo”. E’ facile parlare col senno di poi. La sfortuna ci ha privati di due calciatori che sarebbero stati oro per il momento del Napoli. Faouzi Ghoulam ed Arkasdiusz Milik mancano come il pane ai partenopei. Guarda caso si sono rotti i due giocatori dei reparti in cui eravamo in sovrannumero. Strinic, Zapata e Pavoletti volevano andare via. Non è stata una decisione di Maurizio Sarri. Questi calciatori avevano voglia di giocare, di cambiare. Hanno preferito essere titolari a Genova e a Cagliari. E’ stato uno scherzo del destino perderli. Adesso, però bisogna intervenire sul mercato. Roberto Inglese arriverà a gennaio, come d’accordo agostano con il Chievo Verona. Non basta però solo il centravanti clivense. Giaccherini è ormai un separato in casa. Non ha senso tenerlo bloccato all’ombra del Vesuvio. Non gioca nemmeno in assenza di Lorenzo Insigne. Il tecnico gli ha preferito Piotr Zielinski in posizione avanzata. Ha avuto ragione, perchè l’ex Empoli è forse stato l’unico a salvarsi nella mediocrità di Rotterdam. E’ giusto puntellare la rosa nei reparti dove è attualmente deficitaria. Un esterno d’attacco in grado di dare respiro ad Insigne ed un terzino che possa far rifiatare Hysaj, Maggio e Mario Rui. La pista Vrsaljko sembra molto concreta. C’è da convincere l’Atletico Madrid ad abbassare il prezzo. 18 milioni è il prezzo fissato dai madrileni. L’impressione, debitamente fondata è che ci siano margini per chiudere la trattativa. In attacco ci sarebbe l’idea Berardi. Ma anche Simone Verdi. Sarà dura strapparli a gennaio. Ma questo è il momento di investire per migliorare la squadra. Per colmare lacune della sessione estiva e continuare a rincorrere un sogno…