Maurizio Sarri, 58 anni, allena in serie a da soli 3 anni; non è composto, non conosce cinque lingue, non è un amante della moda e non ha mai vinto una Champions League. Pep Guardiola, che di anni ne ha 46, ha vinto la sua prima Champions (da allenatore) quando ne aveva 38, ha dedicato tutta la vita al calcio, ama la moda, è cittadino onorario newyorkese e conta di non restare in panchina ancora per molto. Due personalità agli antipodi, due team lontani anni luce; eppure, c’è qualcosa che lega i due allenatori, c’è qualcosa che spinge il tecnico catalano a glorificare quello partenopeo, c’è qualcosa che lo spinge a guardare al Napoli con timore e grande rispetto perché sì, il Napoli non può contare su di una società multimiliardaria, né tanto meno su di una panchina lunghissima e impeccabile, ma il gioco di Sarri ha conquistato e fatto divertire tutti. Da impiegato e funzionario di banca ad allenatore, il suo percorso è stato lungo e tortuoso, ma ora se la gioca con i migliori; ora ha dei grandi interpreti, ne reinventa con maestria i ruoli e li sprona a dare il massimo, sempre. Domani, andrà in campo con la tuta e la consueta grinta per sfidare il sempre impeccabile Guardiola e lo farà alla pari, prima in classifica contro prima in classifica, non avrà remore, sarà pronto.

Sarri vs Guardiola: tecnici a confronto
Sarri e Guardiola; due personalità agli antipodi che condividono la stessa filosofia
Gazzetta dello Sport
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