L'addio al Napoli di Pierpaolo Marino chiude definitivamente un ciclo già lasciato alle spalle con la partenza prima di Edy Reja, poi dei diversi calciatori-bandiera del club azzurro. Della squadra della serie C non restano che pochi elementi, calciatori che hanno conosciuto prima la gavetta e poi la rimonta agli ordini del tecnico friulano.
Oggi Reja è tornato a parlare, rilasciando a Il Mattino alcune dichiarazioni che riguardano gli ultimi eventi verificatisi in seno al club di De Laurentiis: "Non so perché Marino lasci – ha commentato – in questi anni io ho pensato al lavoro sul campo e lui a quello in società. Il triumvirato ha funzionato bene". Ricorda che anche quando era lui ad allenare il Napoli le cose non sono sempre state facili e dichiara: "Non ci sono state soltanto vittorie nel Napoli: abbiamo attraversato momenti difficili che ho affrontato con senso di responsabilità per proteggere il lavoro della squadra, perché al Napoli ho voluto e voglio profondamente bene". D'altro canto anche ora il tecnico non vede la situazione del Napoli particolarmente critica e dice: "La classifica non è così pesante, le sconfitte con Palermo, Genoa e Inter erano da mettere in conto. Si va avanti e si guarda al futuro".
Con la stessa serenità con cui parla dei risultati, Reja invita poi a non drammatizzare, riocordando che il carisma del Presidente è quello di parlar chiaro: "De Laurentiis è così: dice quello che pensa in privato e in pubblico, lui non fa giri larghi". Poco male, quindi, che Donadoni sia sotto stretta osservazione: "Io sono stato sotto esame per quattro anni, anche quando vincevamo c'erano critiche. Bisogna avere le spalle molto larghe per resistere a Napoli". Ma, lui dice, "Non credo che Donadoni andrà via".