Dopo le due sconfitte esterne di Palermo e Genova, non mancano nell'ambiente partenopeo critiche e dubbi sul nuovo Napoli di Roberto Donadoni, soprattutto dopo lo scivolone di Marassi rimediato domenica scorsa. Questa volta pareri contrariati e critiche sprezzanti non hanno certo risparmiato Morgan De Sanctis, il nuovo portiere azzurro, reo di aver commesso lo stesso errore in due situazioni analoghe, ovvero sia in terra siciliana sia in terra ligure. A De Sanctis viene accusato il fatto di non esser stato tempestivo in occasione delle incursioni di Cavani e Sculli, o meglio di non esser uscito dalla propria area piccola per avventarsi sul pallone prima che le cose si mettessero male, come poi invece è capitato con il gol del palermitano e il fallo da rigore, inesistente, assegnato al genoano.
In entrambe le circostanze l'ex estremo difensore del Siviglia non è di certo esente da colpe, anche se tutti sanno bene che un difensore non può chiedere al proprio portiere di uscire, come fece Campagnaro nell'episoio sopra menzionato, e che in quei casi, se il portiere non esce o esita a farlo, dev'essere il difensore a proteggere il pallone o a scaraventarlo fuori dall'area di rigore. Dubbi su De Sanctis permangono anche in occasione del gol del 2-1 del Genoa: il tiro di Mesto, seppur potente, non era poi così imparabile. La gara di Genova, la 200a in A del neo-portiere azzurro, è stata sicuramente macchiata da una prestazione incolore; ma sabato c'è Napoli-Udinese e De Sanctis avrà subito a sua disposizione la possibilità di riscattarsi proprio contro la sua ex-squadra in cui il numero uno abbruzzese giocò le sue migliori stagioni. Perchè De Sanctis, e l'ha dimostrato anche nelle prime uscite col Napoli, è un signor portiere e le conocazioni in Nazionale ne sono la controprova.