Se c’è una cosa che la Serie A ha insegnato in questi anni è che bisogna avere delle alternative all’altezza per guadagnarsi lo scudetto. “Il buon cavallo si vede a lunga corsa” come si suol dire, ed è ancor più vero facendo riferimento ad un campionato lungo e faticoso come il nostro. Basta pensare alla Juventus che due anni fa, dopo un pessimo inizio, vinse tutte le partite tranne una e terminò la competizione con la prima posizione.
La differenza era proprio però nella panchina: Difficilmente al Napoli si sono viste riserve in grado di prendere efficacemente il posto dei titolari, mentre a Torino, sponda bianconera, si fa ormai fatica a distinguere chi sia un panchinaro e chi no. Il turn over è fondamentale ma è altrettanto importante avere qualcuno che non faccia sentire la mancanza di chi in campo ci scende più spesso.
In molti si chiedono perché Maurizio Sarri faccia sempre gli stessi cambi a centrocampo e Beppe Bergomi ha dato una spiegazione più che giusta a questo fenomeno: “Sarri è un allenatore intelligente, sa bene che, soprattutto in attacco, con tutto il rispetto per Ounas e Giaccherini, non ci sono alternative. Non è un caso che i maggiori cambi ci siano a centrocampo dove ci sono giocatori di valore”. I vari Zielinski, Rog e Diawara sono effettivamente molto bravi e meritano forse un impiego addirittura maggiore. In difesa, dopo l’infortunio di Ghoulam e i problemi fisici dei vari centrali, i cambi sono stati un po’ obbligati ma effettivamente il reparto quest’anno funziona bene. Addirittura Luigi Sepe, impiegato questa domenica dal primo minuto, si è fatto valere in campo.
Il problema sorge quando in attacco, causa infortunio Milik, non ci sia una punta di riserva e sulle fasce le alternative non sono ottimali. Bisogna però avere il coraggio di schierare Emanuele Giaccherini che può comunque fare bene, ma sopratutto quello di gettare nella mischia Ounas che ha bisogno di tanti minuti per crescere e diventare un giocatore di grande qualità. Il talento c’è e Sarri è l’uomo giusto per sfruttarlo e amplificarlo, manca solo l’esperienza e di certo dalla panchina non ne potrà fare molta. Il momento giusto è adesso, c’è tanta stanchezza in attacco e si è in piena emergenza, tanti campioni sono nati da situazioni simili, è tempo che venga data anche all’ex Bordeaux una vera e propria occasione.
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