I gol per una squadra di calcio sono il sale della vita. Questo lo sa benissimo Walter Mazzarri che del gol ne ha fatto una ragione di vita, una ragion d'essere del suo Napoli al quale non ha mai mancato il suo incentivo a non mollare mai e a credere nella vittoria fino alla fine, sempre e comunque si sviluppi una partita. Messaggio questo ben recepito dai giocatori azzurri che con l'allenatore toscano hanno segnato a grappoli: due zampate al Bologna, una voleè alla Fiorentina, due colpi di coda inflitti al Milan e tre perle rifilate alla Juventus. A Catania le reti non si sono mosse, nessuno ha esultato a squarciagola, ed il Napoli raccoglie il suo secondo 0-0 della stagione dopo quello di un mese fa al San Paolo contro l'Udinese, ma quella è un'altra storia.
QUANDO LO 0-0 FA ECCEZIONE – La storia recente dice che, con il nuovo allenatore partenopeo, il gol non è mai stato un'utopia, e poco conta se a Catania l'attacco azzurro sia rimasto a secco, perchè il pareggio "ad occhiale" del "Cibali" rappresenta un eccezione alla regola Mazzarriana. Infatti a Walter Mazzarri non capitava di pareggiare zero a zero da oltre un anno, da quel 28 settembre 2008 quando nella Marassi doriana ancora quella Vecchia Signora della Juventus venne stregata dall'allenatore più magico di tutti, l'uomo rigenera-giocatori, l'uomo dalle imprese impossibili. Un anno e passa di gol, nella buona e nella cattiva sorte, a conferma che le emozioni e lo spettacolo sono nel DNA di Mazzarri e nelle corde delle sue squadre, preparate ed organizzate a sua immagine e somiglianza.