La maledizione del “sabato pomeriggio” ricomincia da Catania-Napoli. Finisce 0-0, risultato che fotografa al meglio quanto fatto vedere in campo dai due schieramenti. Il Napoli è lontano parente della squadra che ha dettato legge con Fiorentina e Juve beffando quel diavolo del Milan. Il Catania non è irresistibile e forse è questo il rammarico più forte. Perché poi, tutto sommato, un punticino in trasferta non è da buttare. Ai tempi di Donadoni sarebbe stata un'impresa; ai tempi di Mazzarri è un passo indietro. Ma il tecnico lo aveva detto: «Ora comincia il difficile».
VECCHI FANTASMI. Il primo tempo non regala grandissime emozioni, almeno non prodotte dal Napoli. Anche perché è il Catania a fare la partita, mentre il Napoli sembra essere sceso in campo con poche idee e in versione “Napoli di Donadoni”. Tanto che Mazzarri in panchina lascia intravedere a più riprese il suo malumore. Sull'altro fronte il Catania produce tanto gioco ma poche occasioni. Il primo sussulto arriva dopo 11' quando Mascara schiaccia di testa, modello flipper, un cross proveniente dalla sinistra, ma la palla esce alta di poco. In mezzo qualche accelerazione di Lavezzi e il solito girare a vuoto di un Quagliarella ancora non recuperato (né mentalmente né fisicamente). Il Catania ci mette tanta buona volontà, fino al 43' quando Morimoto si mangia un'occasione colossale sparando su un De Sanctis ancora una volta indeciso nelle uscite. Il primo tempo è da sabato pomeriggio, leggi 0-0.
NON PERVENUTO. Nella ripresa Mazzarri manda in campo gli stessi uomini del primo tempo (fatta eccezione per Pazienza che nel frattempo aveva rilevato l'infortunato Gargano) e non cambia neanche il gioco del Napoli. Di buono c'è che di fronte, il Catania non sembra avere grandi idee e continua ad attaccare un po' all'arma bianca, sicuramente non con ordine. E gli azzurri? Nella seconda parte di gara non sono pervenuti, dimostrando di aver fatto un bel passo indietro rispetto alle ultime notevoli prestazioni.
L'IRA DI QUAGLIARELLA. Con la cronaca che scarseggia di occasioni da segnalare, ci pensa Quagliarella a riempire i taccuini. La punta del Napoli non riceve tanti palloni ma non fa neanche molto per partecipare attivamente alla manovra offensiva della squadra. Fatto sta che quando al 39' riceve la prima palla buona da Maggio, Quagliarella di sinistro al volo mette fuori non di tantissimo. Subito dopo parte il suo sfogo nei confronti dei compagni rei di essere riusciti a servirgli il primo pallone utile solo a sei minuti dal termine. Come se non bastasse, arriva la sostituzione: Mazzarri manda in campo Denis al posto dell'attaccante di Castellammare. Apriti cielo. Fabio esce scuro in volto e viene beccato dalle telecamere che catturano il lungo sfogo verbale diretto ai suoi compagni e al tecnico. Nel frattempo in campo le due squadre sembrano aspettare il fischio finale che arriva dopo cinque (inutili) minuti di recupero. Finisce 0-0, un passo indietro per il Napoli ma un punto tutto sommato importante.