I gioielli di famiglia son preziosi, meglio chiuderli in una cassaforte, blindarli per renderli intoccabili agli occhi di chi li vuole tutti per sé, custodirli teneramente tra le mura amiche per non indurli in tentazioni. I gioielli in questione sono Ezequiel Lavezzi, Marek Hamsik e Walter Gargano, tutti e tre figli di uno stesso scopritore, Pierpaolo Marino, tutti e tre figli di un Napoli che in quell’estate del 2007 era appena tornato a metter piede in Serie A e per il quale la parola Europa suonava talmente strana da poter sembrare un’utopia. Agli inizi nessuno li conosceva a fondo, nessuno sapeva chi fossero, regnava lo scetticismo generale intorno alle loro presenze in azzurro: ma chi poteva capire in quel preciso istante che il Napoli aveva appena acquistato il re degli inserimenti, oppure un fulmine dal dribbling facile, oppure ancora un motorino inesauribile e a tratti irresistibile. Nessuno poteva intuirlo, ma col tempo Hamsik, Lavezzi e Gargano hanno saputo farsi apprezzare, hanno letteralmente conquistato il cuore dei tifosi azzurri ed anche gli sguardi di chi ora li osserva da tutta Europa pur di averli. Ed è proprio questo il motivo che spinge il presidente Aurelio De Laurentiis ad affrettare i tempi e a raccogliere gelosamente intorno a se quell’argenteria giovane, lustra e promettente.
25 MILIONI PER CHI VUOLE LAVEZZI – Con il pocho sembrano ormai alle spalle i tempi bui in cui tra una fuga e l’altra c’era una promessa di adeguamento e prolungamento contrattuale che il giocatore col suo entourage voleva far valere e che a distanza di kilometri la società azzurra non ha mai fatto notare. Fatto sta che fin dai primi giorni di ritiro in Austria fino ad ora e passando per la sontuosa presentazione della squadra a bordo della Costa Concordia, tra Lavezzi, il Napoli e De Laurentiis ormai pace fu fatta e pace è stata mantenuta. Ora il patron azzurro ha tutta l’intenzione di rivedere il contratto di Lavezzi, incontrando i suoi agenti tra gennaio e febbraio, e fissando una clausola rescissoria di 25 milioni di euro con un adeguamento contrattuale spalmato fino al 2014 o 2015. Ok, il prezzo è giusto.
TUTTI PAZZI PER HAMSIK – Marekiaro, o altrimenti detto “Il Cannibale” vista la gran mole di squadre contro le quali ha fatto centro (ben 17), è l’oggetto del desiderio di mezza Europa, anzi di tutte le big del continente europeo. Ogni domenica arrivano dall’Inghilterra emissari ed osservatori di Manchester United, City, Chelsea e Liverpool ed ora pare che anche Real Madrid e Barcellona abbiano chiesto informazioni sul suo conto. In Italia piace tantissimo all’Inter, che non lo prese, e poteva farlo, quando Hamsik era al Brescia fino al punto in cui si fiondò il Napoli con Pierpaolo Marino. Il talento slovacco ha sempre dichiarato e manifestato amore eterno ai colori azzurri, la sua valutazione attualmente non è decifrabile perché un giovane centrocampista con già all’attivo una trentina di gol in due anni e mezzo di Serie A può solo far accrescere ancora di più il proprio valore partecipando ai Mondiali in Sudafrica con la sua Slovacchia. Un gioiello così non ha prezzo.
IL CONTRATTO DI GARGANO – Il tamburino di Paysandù al momento non è contentissimo della sua situazione contrattuale: il suo contratto scade nel 2013 ma a farlo preoccupare resta soprattutto il fatto che i 450mila euro che guadagna all’anno rappresentano una cifra molto inferiore rispetto a quella che percepiscono alcuni suoi compagni di squadra che, a differenza sua, sono ai margini della rosa. Gargano ha voluto tener presente più volte questo aspetto ed il Napoli ha rischiato seriamente di perderlo quando nell’agosto scorso la Fiorentina dei Della Valle aveva offerto cifre più importanti. Il centrocampista uruguayano però decise di rimanere vuoi per riconoscenza, vuoi per il piacere di vivere a Napoli e nel Napoli e si regalò un arrivederci dal presidente De Laurentiis per il suo contratto. Il prossimo 5 gennaio, a Montevideo, il patron della Filmauro s’incontrerà con Pablo Bentancur, il manager di Gargano, magari per porre finalmente fine a questa vicenda adeguando il contratto del Mota fino al 2014 e a cifre più consone alle sue prestazioni.