La notte delle streghe si trasforma in quella della rivalsa per Diego Armando Maradona. La sua Argentina batte l’Uruguay e stacca il biglietto per i Mondiali del Sudafrica. Novanta minuti di tensione, un gioco che non è praticamente mai decollato e ha vissuto solo di sporadiche emozioni. Ma va bene così per il Pibe che, a fine gara, è scoppiato in un pianto liberatorio abbracciando tutti quelli che gli capitavano davanti, staff, giocatori e operatori. La sua Argentina va ai Mondiali, non ci arriva in salute, né come favorita dal punto di vista del gioco ma sarà lì e alla fine conta solo questo.
Poco importa se un pareggio sarebbe bastato lo stesso, vista la sconfitta dell’Ecuador per 1-0 in casa del Cile, la seleccion di Maradona era chiamata alla prova di maturità: vincere al di là di ogni ragionevole calcolo. La gara non ha offerto spettacolo né emozioni di rilievo, entrambe le formazioni non si sono mai sbottonate per non lasciare spazio alle ripartenze avversarie. Ne è nata una vera e propria partita a scacchi. Il tutto fino all’85’ quando, sugli sviluppi di un calcio di punizione, la palla arriva a Bolatti (l’eroe meno pronosticato della serata) che infila in rete il gol partita. Scacco matto. Non è stata la partita di Gargano né di Lavezzi. È statala notte di Maradona, delle sue lacrime. Chissà se quando era piccolo sognava di vincerlo anche da allenatore il Mondiale…