Dopo l’esordio a dir poco incoraggiante condito dal gol in casa della Juventus e tante progressioni fulminanti, si è un po’ spento l’entusiasmo intorno a Hirving Lozano, acquisto di punta dell’estate del Napoli.
Indubbiamente le ultime prestazioni del messicano non hanno toccato punte di eccellenza, per usare un eufemismo. Ha stupito, però, l’insistenza di Carlo Ancelotti nell’utilizzare il giocatore nel ruolo di seconda punta anche contro difese molto chiuse, come quelle di Cagliari e Genk.
L’impressione è che questo ruolo limiti un po’ l’esplosività dell’ex PSV. In Olanda Lozano era straripante nell’uno contro uno, quando aveva metri da aggredire e allo stesso tempo da guadagnarsi: era quasi sempre in grado di creare la superiorità numerica per servire i compagni o andare lui stesso alla conclusione. In spazi troppo trafficati e congestionati sembra meno a proprio agio, complici anche le marcature più strette dei difensori italiani, e alcune delle sue qualità migliori, come la velocità e l’inserimento, non vengono esaltate a sufficienza.
Nonostante ciò, al momento il tecnico partenopeo non sembra avere in mente cambi di assetto, confidando forse in un momentaneo problema di ambientamento anche tattico al ruolo. Un quesito a cui le prossime uscite daranno probabilmente una risposta più chiara.