Juventus-Napoli è sicuramente la sfida più importante degli ultimi anni. Nonostante il monopolio del campionato da parte della squadra bianconera, il club azzurro ha cercato in tutti i modi di interrompere la tirannia bianconera senza mai riuscirci. Il calendario, ora, ci regala questo big-match dai mille significati alla seconda giornata, presto per giungere a giudizi definitivi, ma che, nonostante ciò, potrà fornire le prime indicazioni sul prosieguo della stagione. Entrambe le squadre sono reduci da una vittoria di misura alla prima giornata, su campi ostici come quelli di Parma e Firenze. Il Napoli, al Franchi, nei primi trenta minuti è apparso svagato e atleticamente in difficoltà per poi mettere in mostra grande carattere, gioco e cinismo dal gol di Mertens in poi. La Juve, invece, ha disputato un primo tempo tutto sommato buono, controllando il match senza grandi problemi. Nel finale, però, Ronaldo e company sono calati drasticamente dando la netta sensazione di essere un cantiere ancora aperto.
TORINO CAMPO OSTICO – Torino, storicamente, è un campo poco favorevole al Napoli: sono soltanto 8 le vittorie degli azzurri in Serie A in 73 precedenti. Inoltre, lo Stadium, nuovo impianto bianconero dal 2011, ha reso le cose ancora più complicate, dato che la formazione piemontese raramente esce sconfitta tra le mura amiche. Il Napoli, però, ha già compiuto uno scherzetto agli acerrimi rivali due stagioni fa, quando Koulibaly, con un imperioso stacco di testa, ha consegnato tre punti fondamentali all’allora squadra di Sarri. Tre punti che, seppur non hanno regalato la vittoria dello Scudetto, per una sera hanno fatto rivivere emozioni che all’ombra del Vesuvio mancavano dagli anni di Maradona.
I ‘TRADITORI’: SARRI ED HIGUAIN – Sarri ed Higuain hanno scritto pagine importanti nella recente storia del Napoli, ma entrambi sono riusciti a cancellare tutto ciò che di buono hanno fatto sul rettangolo verde con un atteggiamento poco corretto nei confronti di una tifoseria che ha elargito un amore senza limiti. Il primo, nel corso dei tre anni sulla panchina partenopea, in più occasioni ha lanciato bordate alla squadra bianconera, del tipo: “Tifare Juve? Un difetto”, “Io alla Juve? Ci sono gli estremi per una querela”. Senza dimenticare il dito medio rivolto ai tifosi bianconeri prima del match dell’aprile del 2018, quando il pullman del Napoli venne accolto da sputi ed insulti. L’avvento di Sarri sulla panchina bianconera, però, può essere conveniente per gli uomini di Ancelotti, dato che il tecnico toscano ha bisogno di tempo per inculcare le proprie idee di gioco alla squadra. Il secondo, invece, ha prima rassicurato i tifosi sul proprio futuro per poi abbandonare la nave di nascosto, come un capitano vigliacco. Il pipita, però, nonostante gli atteggiamenti poco rispettosi verso la piazza napoletana, resta un grande attaccante e da ex calciatore del Napoli ha già purgato gli azzurri 5 volte in 7 precedenti. Koulibaly e Manolas, dunque, dovranno cercare di limitare l’ex Milan che quando vede l’azzurro, come da lui stesso ammesso, si esalta.
ANCELOTTI E IL PASSATO BIANCONERO – Tra le varie esperienze in giro per l’Europa, quella da dimenticare è proprio quella sulla panchina della Juventus. L’avventura sulla panchina bianconera, sin dal primo giorno, è stata contraddistinta dall’opposizione dei tifosi piemontesi, alla quale si sono aggiunti risultati considerati inferiori alle aspettative della dirigenza juventina. Nella sua autobiografia ‘Preferisco la coppa: Vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse’, Ancelotti ha espresso chiaramente la sua opinione sulla esperienza alla Juventus: “Da maiale che non poteva allenare, Torino non mi piaceva. Troppo triste, lontana un paio di galassie dal mio modo di essere. La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, anche per l’accoglienza che qualche mente superiore mi riserva ogni volta che torno. Per me è stata sempre una rivale”. L’esperienza piemontese, nonostante le difficoltà, però ha permesso all’attuale allenatore del Napoli di maturare e di diventare uno dei migliori tecnici della storia del calcio.
Il match dell’Allianz Stadium, dunque, oltre a proporre intrecci interessanti, potrà dare, in caso di vittoria, slancio ad una delle due compagini e dare un primo segnale importante al campionato.