È un Donadoni diverso quello ascoltato nell’intervista pre-partita di oggi nella sala stampa di Castelvolturno: una persona che ha acquistato familiarità con l’ambiente e finalmente è a suo agio nel parlare della squadra di cui è alla guida. "Io, il Presidente e il Direttore Generale abbiamo un desiderio comune: costruire una squadra di livello importante".
Il match contro il Catania è ormai un po’ per tutti una questione secondaria in questo finale di campionato in cui le attese sotto tutte proiettate sulla prossima stagione. Ma ovviamente a Donadoni piacerebbe regalarsi qualche soddisfazione subito e dice:"Dovremo affrontarlo con le motivazioni adeguate, anche perché il Catania ce la metterà tutta per salutare al meglio i propri tifosi. Noi dovremo essere all'altezza anche per riscattare la partita con il Torino, in cui abbiamo raccolto molto poco rispetto a quanto prodotto".
LA QUESTIONE MERCATO – D’altro canto, la questione mercato è ben più complessa e anche il tecnico azzurro osserva: “Certamente è il momento caldo per le indiscrezioni di mercato, ma noi stiamo lavorando con grande serenità. Insieme a De Laurentiis e Marino abbiamo già stilato un'idea precisa sulle priorità e adesso vedremo come muoverci al meglio confrontandoci con le difficoltà di mercato". Poi ribadisce: "Io posso dire semplicemente che c'è grande convinzione di crescere da parte della Società. Sono sereno perché traspare in tutti la volontà e la determinazione per costruire una squadra che possa raggiungere standard importanti. Abbiamo una linea di programmazione che vogliamo seguire ed in questo senso stiamo lavorando".
L’AVVICENDARSI DI NOMI – Rispetto ai tanti nomi azzardati nelle ultime partite, cui poi hanno fatto seguito ipotesi circa i possibili moduli che la squadra adotterà il prossimo anno, Donadoni cerca di riportare la calma e dice soltanto: "E' presto. Ci vuole tempo per costruire una squadra dal punto di vista tattico. Non sarà certo un singolo calciatore a determinare un modulo ma l'intento mio è quello di poter disporre di una rosa che possa essere pronta ad ogni tipo di soluzione durante la stagione ed anche a partita in corso".
L’ADDIO DI MALDINI AL CALCIO – Infine, è impossibile per lui non dedicare un pensiero a Paolo Maldini, l’amico e collega che nella prossima partita darà l’addio al calcio: "Se devo definirlo con un solo aggettivo posso senz’altro dire: grande. Paolo è un esempio, bisognerebbe clonarlo anche solo per tenerlo lì all'interno di uno spogliatoio e mostrarlo come esempio ai giovani. Maldini è stato il professionista per eccellenza. Lo era a 16 anni e lo è rimasto fino a 40 anni. Solo così si può costruire una carriera magnifica come la sua".