Roma-Napoli, manca davvero poco per il secondo big match di questo sabato 14 ottobre. Questo pomeriggio vedremo in campo prima Juventus-Lazio, che occupano rispettivamente il secondo e il quarto posto in classifica, ad appena tre punti di distanza. Questa sera, invece, alle 20:45, sarà il turno della Roma, che ospiterà la prima della classe, il Napoli di Sarri. Definito da giorni un esame di maturità, gli azzurri si avvicinano al match con le idee ben chiare: andare all’Olimpico per imporre il proprio gioco. Sarri non fa sconti e dovrebbe schierare tutti i titolarissimi. Per il Napoli un momento chiave della stagione, nonostante sia solo l’ottava giornata di campionato, ma il trittico di partite che aspetta gli azzurri nei prossimi quindici giorni potrà dire con quasi certezza se il Napoli è davvero pronto a vincere qualcosa di importante. Dopo lo scorso anno, per i partenopei, la sfida con la Roma potrebbe significare davvero essere in grado di restare in testa alla classifica. Solo cinque mesi fa, la squadra capitolina aveva costretto gli azzurri ad “accontentarsi” del terzo posto, dopo un finale di stagione tirato fino all’ultima giornata. In questo avvio di campionato la situazione è ribaltata, con la Roma costretta già ad inseguire. Per il Napoli quindi, battere la Roma, potrebbe essere un segnale importante, un esame di maturità acquisita, ma molto probabilmente sarà un dimostrazione a se stessi. Perché chi guarda il Napoli da fuori riesce già a cogliere il balzo in avanti che gli azzurri sono riusciti a compiere in questi mesi. Spesso accusati di essere “solo belli” e poco incisivi, dopo sette giornate Sarri e i suoi uomini hanno fatto vedere che al bel gioco si è aggiunta la giusta dose di cattiveria, di cinismo, che si necessita in partite ostiche, chiuse, che ti portano a trovare la giusta chiave per portare a casa i tre punti.
Stasera si scenderà in campo con in testa un’unica idea: vincere. Vincere per convincere tifosi, gli scettici, ma soprattutto se stessi. Vincere per confermare che l’obiettivo che ci si è prefigurati sia davvero raggiungibile. In una stagione fitta di impegni, tra campionato e coppe, con tempi di recupero tra una partita e l’altra davvero stretti; con le soste per le Nazionali che non danno fiato ai tanti giocatori che partono. Vincere per far capire agli altri e a se stessi che il patto stretto a fine stagione è forte e che l’essere rimasti tutti, nonostante le sirene ammaliatrici che hanno tentato tanti giocatori azzurri, ha davvero dato alla squadra l’ingrediente in più per riportare nella città di Napoli un trofeo che manca da troppo tempo.
È un Napoli che ha dalla sua tutti i mezzi necessari: un allenatore che è un maestro di calcio, con la giusta maniacalità nel preparare di volta in volta le partite, che non si accontenta di una buona prestazione, capace di arrabbiarsi per un gol al 93’ quando ormai il risultato dice che stai vincendo. Un sistema di gioco collaudato, con schemi ormai così interiorizzati che tutti sanno esattamente dove si trova il compagno giusto da poter servire. La carica giusta per scendere in campo, un tempo avremmo detto “ogni domenica”, per imporre la propria identità, che non è solo quella individuale, ma quella di una squadra. La spinta di una città che ci crede davvero, che non ha più il timore di pronunciare la parola “scudetto”, la scaramanzia con una squadra che gioca come questo Napoli non serve. Allora questa sera, Roma-Napoli, non sarà solo una partita al vertice, ma potrà essere la vera conferma che il Napoli c’è e che questo è l’anno giusto. Questa sera all’Olimpico si scenderà in campo per convincere gli altri e soprattutto se stessi.