Marcelo Danubio Zalayeta (Montevideo, 5 dicembre 1978) calciatore uruguaiano, attaccante del Bologna. Dall'autunno del 1997 (campionato 1997-1998) ha militato nella Juventus, con la quale ha vinto nella sua prima stagione lo scudetto. Nel corso della sua permanenza nel club bianconero si segnalò per alcuni gol importanti, soprattutto in UEFA Champions League. Realizzò, infatti, la rete decisiva contro il Barcellona e il Real Madrid. Nonostante la sua bravura in campo, il panterone non riuscì a ritagliarsi un ruolo di prestigio all’interno della squadra. Durante l’estate 2007 Fabio Capello consiglio’ a Edy Reja l’ingaggio del giocatore cosi il 21 agosto dello stesso anno passò in comproprietà col Napoli. Fu subito amore. Il giocatore si ambienta benissimo, si sente felice, innamorato della città e della squadra e come in un grande amore che si rispetti, dà il meglio di sé.Marcelo a Napoli diventa Zazà, ha una forte passione per la salsa, è timido ma non troppo.
"Il mio segreto è l'umiltà, ogni volta che vado in campo devo dimostrare di meritre il posto e la fiducia del mister"dice. Parla poco, però è decisivo e non solo pr i gol; è disposto a sacrificarsi "tornando", è disposto ad aspettare il suo turno e a rientrare nei ranghi terminato il suo compito. Mai una parola di troppo, sempre in prima fila agli allenamenti. Per questo piace. A differenza di giocatori con ampi quarti di nobiltà, ha un'andatura sghemba, un fisico massiccio ma è difficile che gli sfugga il pallone. E' raro che gli sfugga un'occasione. Timido, riservato, docile ma non arrendevole.In campionato segna la sua prima rete, nonché la sua prima doppietta in maglia azzurra in occasione della trasferta contro l'Udinese del 2 settembre 2007.
A queste due reti fanno seguito altri gol decisivi per la squadra, che gli consentono di superare il suo precedente record di reti segnate in Italia già poco prima della fine del girone di andata. Da segnalare è il gol della vittoria contro l'Inter il 2 marzo 2008, rete che costa all'Inter la prima sconfitta stagionale dopo 25 giornate. Poi quel fulmine a ciel sereno. Le sue grandi prestazioni in maglia azzurra subiscono una netta battuta d’arresto in seguito alla rottura del legamento crociato posteriore del ginocchio sinistro nella partita contro la Roma ed è costretto ad operarsi. Non potrà tornare in campo per il resto della stagione agonistica.
Il 22 maggio 2008 il Napoli e la Juventus decidono di comune accordo di rinnovare la comproprietà per un altro anno. Tuttavia, salvo un paio di gol, Zalayeta resterá a lungo a secco, interrompendo il digiuno contro l’Inter solo dopo 5 mesi e 19 giorni. Il club azzurro comincia a dubitare di lui, delle sue prestazioni, riconferma la comproprietà con la Juve solo per metterlo alla prova. Zazà si sente abbandonato e dopo il declino fisico, dà luogo a quello psichico. Una lunga serie di allenamenti disertati; scorribande notturne insieme con altri compagni latinoamericani; ritiri abbandonati per rabbia (per la panchina); infortuni veri e presunti; vaffa all'allenatore e quant'altro e poi quella fuga fatta come per attirare l’attenzione.
Di multe, anche salate, ne ha collezionate un discreto numero, ma questa volta il club ha deciso di calcare la mano mettendolo fuori organico e cedendolo, lo scorso 21 agosto, al Bologna secondo la modalità del prestito gratuito. Finisce cosi’ quel grande amore, senza chiarimenti, senza spiegazioni, ma lasciando vivo un forte rancore che forse Zalayeta schiererà in campo al suo fianco la prossima domenica e che, probabilmente, gli permetterà di prendersi quella rivincita su chi, come un amante superficiale, non ha saputo aspettare che l’altro superasse le proprie debolezze.