Ieri mattina un francese di nome Jerôme Champagne, ex segretario generale aggiunto della Fifa, ha annunciato di avere dalla sua le cinque firme necessarie alla candidatura per la presidenza della federazione calcistica mondiale. Si tratta del quarto papabile nella lista inaugurata da Michel Platini, al quale hanno fatto seguito il principe giordano Ali ben Hussein e l’ex capitano della nazionale di Trinidad e Tobago David Nakhid.
L’unica candidatura di un certo peso, quella dell’ex leggenda francese, non potrà essere convalidata dalla commissione elettorale finché il presidente della Uefa non avrà scontato l’intera sospensione di tre mesi. E, da quanto dichiarato al Financial Times dal presidente della commissione elettorale, Domenico Scala, non è detto che una volta decorsi i 90 giorni gli venga dato automaticamente il via libera.
Champagne, che non era riuscito ad ottenere le cinque firme in tempo per le elezioni di maggio, e Nakhid sono due amici di Blatter che mancano di notorietà ed appoggio politico all’interno del complicato palazzo di Zurigo, che spinge invece per rimpiazzare l’ormai ex grande capo con uno fra lo sceicco del Bahrein Salman ben Ibrahim al Jalifa, successore di Ali alla presidenza della confederazione asiatica, e il sudafricano Tokyo Sexwale, prigioniero politico ai tempi dell’Apartheid nonché compagno di cella di Nelson Mandela.