C’era una volta un tale che sognò di una Lupa e un Ciuccio, che giocavano a rincorrersi. Alla fine non si concluse nulla e l’uomo non capì che senso avesse il suo sogno. Al di là delle fiabe romane, non è diversa la realtà di questo nuovo capitolo del campionato.
Il Napoli vola in tondo e non trova la porta. Al San Paolo contro la Roma si poteva vincere, bastava più precisione. Un Napoli indubbiamente superiore, che non ha saputo sfruttare le chance di fronte ad una squadra divisa a pezzi. E alla fine come recita il vecchio detto “tra i due litiganti il terzo gode”. A trarne vantaggio è l’Inter, che si porta a quattro punti dai partenopei. Un po’ più lontana, ma sempre arcigna, la Juventus che intanto sorpassa i capitolini e si avvicina agli azzurri.
Napoli-Roma è stato un tragico melodramma, consumato a suon di grandi spunti inconcludenti.
Dopo la sconfitta di Bologna, il Ciuccio pare abbia ancora un’ala ferita. Prova a prendere la rincorsa per spiccare il suo volo, ma niente, resta in bilico, senza cadere…per fortuna! Ma non basta!
Rudi Garcia, nonostante il potenziale offensivo a disposizione, decide di barricarsi con atteggiamento troppo difensivo, che finisce per racchiudere il gioco in poche mosse e nessuna di grande emozione. Nella ripresa la pressione della Roma cala d’intensità, lasciando qualche spazio alle infiltrazioni degli uomini di Sarri. Nonostante ciò il Napoli non trova la giusta traiettoria e la palla non raggiunge la rete.
A voler scandire le note di un lontano Jingle Bells, possiamo cantarle ad Insigne, che egoista vuole fare tutto da solo. Peccato per Higuain imprigionato tra Rudiger, Manolas e Florenzi prima e dall’88’ Vainqueur dopo. Nelle azioni migliori sono mancati i gol di Callejon e del capitano Hamsik, che in questo campionato sono a secco da un po’. Infatti, è proprio Marekiaro che non riesce a concludere un’azione da gol sotto porta, mandando a lato una palla di facile battuta.
Ma… nonostante il Ciuccio sprecone “è stata una gara a senso unico”, ha commentato Maurizio Sarri nel post-gara “ non siamo riusciti a concretizzare, ma la partita l’abbiamo giocata solo noi.”
Una magra consolazione che non rincuora in termini di classifica. Ma non è tutto perduto, il campionato è ancora lungo e se il Napoli non è riuscito a colorare il cielo d’azzurro nell’ultima gara casalinga prima della sosta natalizia, forse riuscirà a fare un bel regalo di Natale ai suoi tifosi nella gara contro l’Atalanta. Di certo quest’anno l’abbiamo scritta tutti la parolina magica nella letterina a Babbo Natale! Chissà se lì in Lapponia lo chiamano bestemmia o semplicemente scudetto?