Appena arrivato in vetta il Ciuccio deve già effettuare un atterraggio d’emergenza. Accade a Bologna, dopo 18 giornate di volo. Un capogiro che gli costa 3 reti segnate ad un Reina distratto, in una domenica storta. La squadra pensando forse alla prossima gara con la Roma, ha preso sotto gamba la parentesi Renato Dall’Ara. È innegabile che il Ciuccio abbia zoppicato clamorosamente contro i bolognesi, concedendo troppo, gestendo male le occasioni e diventando irriconoscibile nel lunch match di ieri. Come se una volta arrivato in vetta avesse avuto paura di toccare il paradiso fino a sprofondare giù all’inferno per rivedere i fantasmi del passato. Agli uomini di Sarri bastava una palla lunga per essere in difficoltà, senza riuscire ad essere pericolosi in ripresa come invece, avevano fatto nelle scorse partite. E se quasi da subito la difesa azzurra è partita molto alta, nel corso della gara è divenuta colabrodo, emulando quasi pietosamente l’era Benitez.
Una prestazione che va rivista e che mette in luce i limiti di una squadra che poteva e doveva dare molto di più. Ma non si può puntare il dito contro il singolo. La forza del Napoli come squadra che nelle altre gare aveva fatto paura a tutte le avversarie è venuta meno, creando una totale devastazione. Una condizione contraria che ha avuto la complicità delle scelte arbitrali.
“Penalizzati da Mazzoleni? Basta dire che gli arbitri italiani sono i migliori al mondo” ha commentato il tecnico Sarri al di là dell’appannaggio dei giocatori.
Ve lo ricordate Mazzoleni? Beh come dimenticarlo… famoso per aver arbitrato nel 2012 a Pechino la finale di Supercoppa contro la Juventus. Il Napoli terminò il match in 9 e la società si arrabbiò così tanto da decidere di non presenziare alla premiazione. Da quell’episodio, pochissime partite sono state dirette dall’arbitro di Bergamo. Contro il Bologna ed il Napoli perdente per 2 reti a zero, Mazzoleni ha firmato la caduta del Ciuccio dal primo gol di Destro viziato dal fuorigioco – confermato dal live di Mediaset Premium – poi ha continuato scrivendo l’interruzione su ripartenza azzurra, senza applicare la norma del vantaggio, in un’azione che poteva essere fondamentale per il Napoli.
“Perché, perché la domenica mi lasci sempre sola per andare a vedere la partita di pallone?”, cantava una giovanissima Rita Pavone nel 1962 per convincere il proprio uomo a restare a casa. Nessuno nel 2015 l’ha cantata a Mazzoleni? Forse non sarebbe servito, così come non sono servite le proteste che Sarri dalla panchina ha rivolto al quarto uomo. L’arbitro ha continuato, sordo ad ogni parola.
Insomma, brutta prestazione e arbitraggio non favorevole, uguale boccone amaro da mandare giù. Un’esperienza che deve servire a maturare nuove consapevolezze. “Ci dispiace non aver vinto” ha dichiarato nel post gara il capitano Hamsik “ sapevamo che sarebbe potuto accadere, ma adesso è importante capire cosa abbiamo sbagliato!”
Ora c’è da capire se la frenata di Bologna sia la prima fase di una battuta d’arresto o è stata frutto di un semplice imprevisto. Prima di pronunciarsi, bisognerà attendere la gara contro la Roma. Se il Napoli frenasse di nuovo inizieranno le vere preoccupazioni. Non ci resta che sperare che il Ciuccio spieghi le ali e torni a volare… la vetta lo attende!