A differenza di Ezequiel Lavezzi, Marek Hamsik di passaporti se ne intende eccome: non solo ha trascinato la Slovacchia verso il "pass" per i Mondiali in Sudafrica, ma Marekiaro non se l'è sentita di abbandonare il proprio club di appartenenza e non ha voluto approfondire i festeggiamenti, seppure legittimi, con i propri compagni di nazionale. Quindi passaporto a parte, Hamsik è un professionista a tutto tondo: egli non ci ha pensato su due volte a tornare il più presto possibile a Napoli per incontrare il suo nuovo allenatore, mettersi a sua completa disposizione, e preparare al meglio l'importante match di domenica contro il Bologna. MAREK, LO STAKANOVISTA – Walter Mazzarri si è detto molto soddisfatto dell’atteggiamento mostrato da Hamsik al suo rientro a Castelvolturno nel tardo pomeriggio di ieri, poco prima del termine della seduta d’allenamento. Lo slovacco ha chiesto se poteva allenarsi da subito con i suoi compagni di squadra, ma il tecnico toscano, in comune accordo col medico sociale Alfonso De Nicola, ha preferito fargli risparmiare ulteriori fatiche facendolo sottoporre piuttosto a dei massaggi rilassanti. Hamsik, per le sue caratteristiche d’inserimento più uniche che rare, rappresenta una variabile troppo importante nello scacchiere di Mazzarri, un ruolo in mezzo al campo in cui hanno fatto fortune sia Delvecchio, ai tempi della Samp, sia Ciccio Cozza, quand’era alla Reggina, considerando le precedenti esperienze dell’allenatore livornese. Aspettando Lavezzi, per ora Mazzarri si gode Hamsik, al quale si è più volte complimentato per la qualificazione.
Hamsik: dopo il Mondiale, quanta voglia di Napoli
Di ritorno dalla Polonia, lo slovacco voleva allenarsi fin da subito agli ordini di Mazzarri