Il lungo stop che attende Faouzi Ghoulam è stata definito da tutti un vera “tegola” per il Napoli, che perde così una fondamentale pedina del suo gioco. Potremmo quasi dire che con questo infortunio a fare crack non è stato solo il crociato destro dell’algerino, ma un pilastro del gioco di Maurizio Sarri e questo lo dicono i numeri. Andando a guardare il contatore dei minuti giocati, infatti, ci accorgeremmo che nel Napoli, dopo Pepe Reina, che ha praticamente coperto il 100% del tempo giocato fino ad ora dalla squadra azzurra, con 1530’, subito dietro, troviamo Ghoulam. Il terzino sinistro, infatti ha fatto salire il suo contatore fino a 1468’, il che significa che è stato impiegato per il 95,94% del tempo in cui il Napoli è sceso in campo. Cifre che fanno riflettere, soprattutto pensando al ruolo che Ghoulam ricopre. Correre sulla fascia non deve essere certo semplice e i chilometri accumulati sono tanti, ma soprattutto sono stati pieni di sostanza. La fascia sinistra, percorsa dal terzino è fin da questa estate, la zona di campo dove più si è creato gioco, grazie alla fondamentale collaborazione, una perfetta sintonia che si è creata con Lorenzo Insigne, che infatti è il terzo giocatore del Napoli più utilizzato in questo avvio di stagione, con 1443’ ha coperto il 94,11% del tempo totale delle partite giocate dal club azzurro. Insigne che si è poi rivelato essere il perfetto anello di congiunzione tra fascia e attacco, vista la sua intesa anche con Dries Mertens.
Se Ghoulam è l’elemento più utilizzato da Sarri, tra i giocatori di movimento, ora trovare un suo sostituto che possa mettere in campo la stessa mole di lavoro, con la stessa intensità e la stessa efficacia sarà certamente complicato per Maurizio Sarri, che dopo la straordinaria invenzione dello scorso anno di Dries Mertens attaccante centrale, dopo il primo infortunio di Arek Milik, è chiamato ora a una nuova “miracolosa” intuizione. In realtà per il tecnico non dovrebbe essere una decisione o un lavoro troppo complicato, dal momento che nella rosa azzurra è già presente il “naturale sostituto” di Ghoulam. Si tratta di Mario Rui, arrivato questa estate dalla Roma, fortemente cercato e voluto dal Napoli e da Sarri, che già conosceva il giocatore e le sue caratteristiche grazie al lavoro fatto insieme ai tempi dell’Empoli. Il portoghese però arriva da un anno complicato vissuto nella capitale, reduce anche lui da un infortunio al ginocchio, è arrivato a Castelvolturno assolutamente fuori condizione, che a quanto pare, anche dalle parole dello stesso Sarri, non ha ancora ritrovato. Questo però lo si può evincere anche dall’utilizzo che il tecnico ha fatto di Rui: solamente 3’ giocati dal portoghese, nel suo esordio in azzurro al San Paolo. Dei 21 elementi scesi in campo fino ad ora è ultimo in classifica, con solo lo 0,19% di utilizzo. Solo questo elemento potrebbe essere preso come unità di misura per capire come l’assenza di Ghoulam potrebbe incidere sul gioco del Napoli. Ma soprattutto se Mario Rui non sarà in grado di riprendere la condizione ottimale in tempi brevi, anzi brevissimi, e di entrare nei meccanismi di gioco che Sarri ha inculcato nella mente di chi scende regolarmente in campo, partita dopo partita, il Napoli potrebbe attraversare un momento di sbandamento, che si è notato subito dopo l’uscita dal campo di Ghoulam contro il Manchester City. Con la speranza che non sia così, ora gli azzurri e Sarri specialmente, dovranno spremersi le meningi, più di quanto non faccia solitamente, per capire se le alternative “casalinghe” possano essere sufficienti. Intanto la sosta che ci sarà dopo la partita con il Chievo, di domenica prossima, sarà forse una boccata d’aria per i tanti che non saranno convocati nelle loro nazionali per andarsi a giocare gli spareggi per i Mondiali di Russia 2018, come dovrà fare l’Italia di Ventura, e un momento di riflessione per capire come sostituire un pilastro del gioco del Napoli.