Fabian Ruiz, centrocampista spagnolo, arrivato a Napoli questa estate nell’ultima settimana di calciomercato, è stato ora convocato dalla Nazionale spagnola under 21. Proprio dal ritiro con le furie rosse, il giovane classe 1996 ha rilasciato una lunga intervista alle pagine della Gazzetta dello Sport:
“Non ho ancora avuto il privilegio di debuttare col Napoli – esordisce Fabian Ruiz – cosa a cui tengo da morire, però intanto c’è questa partita con la nazionale che può darci la qualificazione. Ho avuto la sfortuna di farmi male e la cosa ha ritardato il mio debutto in A, ma non ci sono problemi. Non ho perso né buonumore, né speranze, ci vuole pazienza, soprattutto quando si arriva da fuori. E poi in attesa di giocare sto conoscendo la città e Napoli mi piace un sacco. Il modo di vivere il calcio, con grande passione e trasporto, è molto simile a quello di Siviglia e per noi giocatori è importante, si sente un calore che a me personalmente piace e motiva tanto. E al quale sono abituato, cosa che aiuta l’adattamento”.
È passato da Quique Setien, allenatore del Betis innamorato del pallone, a Carlo Ancelotti. Come si sente?
“Bene, perché a mio avviso non hanno idee molto diverse. A entrambi, pur con la distanza ovvia che c’è tra le squadre che hanno allenato, piace giocare bene, tener palla, costruire”.
E lei dove preferisce giocare?
“Sono a mio agio in qualsiasi zona del centrocampo. Non ho una posizione specifica che mi piaccia più di un’altra. L’importante è avere la palla. Ho parlato con Ancelotti e anche lui mi vede bene in diverse posizioni del centrocampo. Lascio a lui la decisione”.
Spagna-Russia: 1200 passaggi della vostra nazionale e sconfitta ai rigori.
“Il possesso non porta alla vittoria, no. Però se uno ha questa idea del calcio la deve applicare in ogni partita, non va cambiata. La Spagna è stata eliminata, ma la sconfitta non deve far pensare alla nazionale che sia necessario mutare il modo di giocare”.
E tra Liga e Serie A, per quello che ha potuto vedere, ci sono tante differenze? Qui in Spagna si ha l’idea che quello della Serie A sia un calcio piuttosto primitivo.
“Sono in Italia da poco e non ho ancora toccato le cose con mano, sul campo, però per ciò che ho visto non mi sembra che sia così, non ho visto grandi differenze tra i due campionati. Noi abbiamo affrontato due squadre come Sampdoria e Milan che provano a giocare, a uscire dall’area col pallone a imporsi, e sanno farlo molto bene, esattamente come in Spagna. Più avanti quando giocheremo con altre squadre potrò essere più preciso, però la prima impressione è positiva in questo senso”.
Il Milan giocherà in Europa League contro il suo Betis.
“Sarà una partita molto bella, tra due squadre che amano la palla e hanno voglia di dimostrare qualcosa in Europa. Spero che vinca il Betis!”.
E Joaquin?
“Una leggenda. A 37 anni è in una forma strepitosa perché vive gli allenamenti e le partite come se ne avesse 17. È un esempio, come calciatore e ancor di più come persona”.
I suoi compagni parlano dell’eredità di Sarri, fanno confronti tra attualità e recente passato?
“No, siamo abituati ad adattarci allo stile di ogni allenatore. E nello spogliatoio c’è una certezza: siamo sicuri che quest’anno faremo tanto bene come l’anno passato, o di più”.
E Cristiano Ronaldo? Il suo atterraggio è stato clamoroso.
«È normale, è uno dei migliori del mondo e a chi ama il calcio fa piacere vedere i più grandi. L’arrivo di Ronaldo porta grande luce sulla Serie A e la cosa fa bene a tutti».
Si parla tanto delle sue 3 partite senza gol.
“Cristiano ha dimostrato anno dopo anno di poter fare una quantità incredibile di gol, tre giornate a secco non significano nulla: chiuderà il campionato con tantissime reti”.
Perché ha scelto il Napoli?
“Perché mi volevano, perché mi piaceva il progetto, perché mi hanno parlato benissimo di squadra e città sia Albiol sia Callejon, perché Ancelotti mi ha trasmesso fiducia: le sue parole sono state decisive”.
Cosa chiede alla sua stagione?
“Salute prima di tutto, poi poter giocare e che sia una buona stagione a livello collettivo. A livello personale mi piacerebbe far vedere rapidamente perché il Napoli ha puntato su di me, e che non ha fatto male!”.