Gianluca Monti, giornalista de La Gazzetta dello Sport, è stato contattato telefonicamente dalla redazione di Napolisport.net. Ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni di mercato e anche una serie di idee sulla possibile struttura tattica della squadra nel nuovo corso targato Ancelotti.
Tra le diverse operazioni in entrata di cui si discute, una delle suggestioni più “calde” è sicuramente quella che porta al fantasista del Psg Angel di Marìa. Si tratta di semplici fantasie o esistono delle possibilità concrete?
“Le possibilità concrete di un affare del genere sono minime per me, per non dire vicino allo zero. Oltre alla pura fattibilità della cosa, la vedo difficile per una semplice questione di necessità: in quel ruolo il Napoli è copertissimo e non vedo possibili nella realtà idee strampalate come un sacrificio di Mertens, capocannoniere della squadra negli ultimi campionati, per arrivare all’argentino. Tra l’altro, gol alla Francia a parte, non mi è sembrato il Di Marìa che avevamo tutti ammirato a Madrid. Al Mondiale è parso in difficoltà, è un giocatore in calo rispetto ai suoi tempi migliori. La priorità assoluta, per il Napoli, è certamente quella di un terzino al momento”.
A tal proposito, la pista Lainer si è complicata o resta percorribile per il Napoli? Il terzino del Salisburgo ha attirato su di sé gli occhi di molti addetti ai lavori.
“Per quello che vedo il Napoli resta in pole position per Lainer. Il Napoli lo ha scelto e non vuole cadere nella trappola degli austriaci, che vogliono trattenerlo per il preliminare di Champions League. In alternativa c’è Arias che è un giocatore importante anche a livello fisico. Al momento, comunque, le percentuali approssimative dicono 55% Lainer, 45% Arias. Dall’altro lato andranno valutate le condizioni fisiche sia di Ghoulam che di Mario Rui“.
Per quanto riguarda Jorginho, l’interesse dell’ultimo minuto da parte del Chelsea può beffare il Manchester City?
“Non credo. Anche in questo caso, il City è avanti da tempo e difficilmente le cose andranno diversamente. Manca poco, quasi certamente il giocatore andrà a Manchester”.
Ancelotti è un tecnico che, com’è noto, gestisce diversamente da Sarri la rosa e i giocatori. Ha anche una certa duttilità tattica: è possibile, almeno come sperimentazione, un ritorno del trequartista, fattore di cui si è parlato tanto?
“Con Ancelotti il sistema sarà sicuramente più variabile. Personalmente, non credo si potrà mai arrivare a vedere un calcio migliore di quello espresso con Sarri, anche perché é difficile andare oltre quel livello, ma il nuovo tecnico porterà certamente qualcosa di suo. Per quanto riguarda nello specifico l’idea del trequartista, credo sia senz’altro stuzzicante, che sia Insigne o altri. Anche perché, come non molti ricordano, Insigne non era partito così male in quel ruolo durante la gestione Sarri: era una squadra ancora da registrare a livello fisico. Certo bisognerà vedere, perché utilizzare il trequartista vorrebbe dire scatenare un “effetto domino” a livello tattico: Hamsik dovrebbe riadattarsi al ruolo di interno sinistro e affinare la “connection” con Ghoulam, la fascia destra andrebbe protetta di più allo stesso modo e si dovrebbe giocare a due punte in caso di trequartista singolo”.