Da qui alla fine della stagione, l’unico obiettivo rimasto al Napoli è quello di salvare il salvabile. Prima dell’arrivo di Donadoni, sotto la gestione Reja gli azzurri venivano da otto sconfitte consecutive. Una vera e propria caduta libera. I vertici societari e buona parte del tifo napoletano, credevano che con la sostituzione del tecnico goriziano, qualcosa sarebbe cambiato. E in effetti, sotto la gestione Donadoni quantomeno stavano arrivando dei pareggi. Ma dal punto di vista del gioco, detto sinceramente, poca roba. Anzi, probabilmente l’ultima prestazione d’applausi (nonostante il risultato finale) del Napoli era stata quella al San Paolo contro la Lazio. Era il Napoli di Reja. Evidentemente non era lui il problema; probabilmente mandarlo via a stagione in corso non è stato un bel gesto. In fondo Reja conosce molto meglio di Donadoni questo Napoli e se Marino avesse accontentato le sue richieste, probabilmente non ci si troverebbe a questo punto. L’unico intervento del Napoli sul mercato di riparazione, invece, si chiama Dàtolo. L’argentino fino ad ora non soltanto non è riuscito a giustificare il suo acquisto, ma è ancora un oggetto del tutto sconosciuto. E anche Donadoni pare non aver capito come utilizzarlo. Allora la domanda è una: era davvero tutta colpa di Reja?
Era davvero tutta colpa di Reja?