Omer El Kaddouri, ex centrocampista del Napoli, parla della sua attuale esperienza al PAOK, squadra del campionato greco e della sua esperienza in Italia durata più di nove anni. In particolare il marocchino parla della sua esperienza al Napoli, che decise di lasciare perché non è mai riuscito a trovare lo spazio che avrebbe voluto. Tra promesse non mantenute e poche occasioni di mostrarsi in campo però, El Kaddouri, racconta a CalcioNapoli24 anche di momenti divertenti. Ecco alcuni passaggi della sua intervista:
La sua esperienza al PAOK Salonicco, che milita nel campionato greco, è cominciata in maniera positiva, ma racconta El Kaddouri: “Mi sono infortunato una decina di giorni fa al flessore. Adesso starò fuori per circa due mesi, sto facendo un po’ di cure e dovrei rientrare a fine gennaio”.
Del campionato greco, dice che “Il livello non è come quello italiano. Le prime 5-6 squadre non sono male. Per il resto il livello non è altissimo. All’inizio era difficile. È un campionato molto fisico, non mollano niente. Si difendono in maniera compatta”.
Della sua esperienza in Italia, che si è divisa tra Brescia, Empoli, Napoli, Torino si dice molto felice e che “un po’ di mancanza c’è. Ho giocato nove anni. Ma non ho nessun rammarico. Qui mi gioco il campionato e magari posso andare in Champions. A Napoli invece non sono stato neanche inserito nella lista”. Infatti il suo rapporto con Sarri non è mai davvero sbocciato, nonostante le promesse dell’allenatore: “Lui mi voleva sempre tenere. Quando gli parlavo di andare via in prestito o a titolo definitivo non voleva. Mi diceva che dovevo restare perché mi avrebbe dato qualche possibilità di giocare. Da titolare in campionato però non giocavo mai. Mi schierava in Europa League, ma per loro era una competizione meno importante. Ho fatto 26 presenze, non è male comunque per questo Napoli”. Inoltre racconta della motivazione che lo aveva spinto a tornare a Napoli, proprio quando arrivò Sarri, anche se poi le sue aspettative non furono esaudite: “Mi sarei aspettato qualcosa in più dalla mia esperienza a Napoli. Accettai di tornare perché il mister faceva il 4-3-1-2, poi a fine agosto passò al 4-3-3 e per me fu tutto più difficile perché con quel sistema mi trovo meglio a giocare come interno invece Sarri mi vedeva come vice Callejon. C’ho giocato, ma senza trovarmi a mio agio”.
Quando era in azzurro aveva stretto amicizia in particolare con “Mertens, Ghoulam, Koulibaly, Jorginho e Reina – racconta – Ci vedevano anche fuori dal campo. Quando avevamo un giorno libero fittavamo una barca tutti insieme ed andavamo ad Ischia o a Procida”.
Nonostante di episodi belli al Napoli ne abbia vissuti pochi, in particolare El Kaddouri ricorda “i canti con la curva a fine partita dopo la vittoria per 2-1 contro l’Inter, fu un momento bellissimo” . Non sono certo mancati episodi divertenti, in particolare il centrocampista racconta di uno scherzo fatto in aeroporto: “stavamo andando in trasferta e stavamo prendendo l’aereo a Capodichino. Avevo due zaini, non so nemmeno perché. Salimmo per le scale di emergenza per non incontrare nessuno ed eravamo scortati dalla sicurezza. Uno di questi due zaini lo lanciai insieme ad Higuain per le scale facendo finta fosse una bomba. Iniziammo subito a correre come dei matti ed il tizio della sicurezza iniziò a correre insieme a noi per paura. Ci divertimmo un sacco, morimmo dalle risate”.