Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha parlato in occasione della presentazione della mostra in esposizione al MANN chiamata “Napoli nel mito – storie, campioni e trofei mai visti”, visitabile fino al 28 febbraio tutti i giorni tranne il martedì dalle 9.00 alle 19.30.
Il patron azzurro ha voluto sottolineare l’importanza e il valore di questa iniziativa, evidenziando per l’ennesima volta il suo proposito di donare al club un suo stadio nel quale costruire un vero e proprio museo visitabile sul modello delle grandi società europee. Ecco le sue parole nel dettaglio:
“Ringrazio Giulierini, è giusto accostare il calcio all’arte, parlando anche di futurismo. Entrando in questo museo ci si emoziona. E’ un percorso espositivo che ti fa andare indietro nel tempo e ti fa percorrere quello che è stata ed è la storia del Napoli, senza voler magnificare o fare sensazionalismi per rappresentarla, perché il mito già vive qui. Più che un museo qui c’è una mostra, non pensiamo a questo perché per quello c’è bisogno prima di trovare la casa del Napoli. Qui la spettacolarità è la storicità del percorso. Sarà bello anche per i bambini andare dietro nel tempo, tramite il materiale della Rai, i cimeli dei collezionisti che ringrazio per i 25mila oggetti che hanno conservato. Da qui si può partire, questo materiale è rappresentativo del calcio Napoli in mostra, non collegato ad un museo che un domani verrà creato in modo più spettacolare in una sede ideale che ancora non riusciamo a trovare. Sarà giusta renderla itinerante con un percorso museale, più che al San Paolo. Ne ho visitati tanti di altri club, anche meno importanti del Napoli, sapendo ricostruirli bene ma in Italia conoscete la burocrazie e servirà ancora pazienza ed io ne avrò per amore di Napoli e dei napoletani.”
“Io ho rispetto per la storia del Napoli, per questo all’inizio fu chiamato Napoli Soccer, per creare un distinguo, era una assurdità giocare in serie C e purtroppo ci siamo stati due anni per poi riprendere la vecchia denominazione. Se non avessi avuto a cuore il Napoli avrei potuto chiamarlo Campania, ma la società ha voluto guardare sempre al futuro, comportandosi in modo autonomo fuori dal coro, sposando tecniche che hanno poco a che vedere da quelle che utilizzano tutti. Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto certi standardi, senza mai dover chiedere scusa a nessuno, ma il calcio sta cambiando ed è difficile rapportarsi con certi club europei. Prendiamo l’Arsenal, lo sapete da quando non vince uno scudetto? Eppure hanno un investimento di 1 miliardo solo per costruire l’area dello stadio, 300mln solo per lo stadio, più una urbanizzazione che gli hanno fatto fare per massimizzare le entrate. Qui se andiamo in Comune le pernacchie si sprecano, non riescono a stare dietro a loro stessi. Noi siamo eroici, voi tifosi che ci seguite e noi industriali del pallone. Riguardando le immagini mi dicevo, sono passati i Quagliarella, i Lavezzi, i Cavani, gli Higuain, i Mertens, Insigne e chi ne ha più ne metta, in 10 anni di storia ne abbiamo scritta parecchia. Non abbiamo vinto lo Scudetto, chiedo scusa, ma io non gioco e vorrei farlo segnando tanti gol. Ma a quelli che dicono ‘chi compri’ mi rompe rispondere a questa cazzata, perchè non compro per farli stare in panchina. Oggi con il recupero di Milik e Ghoulam, l’entrata di Inglese, dobbiamo stare attenti. Guardate quanto sta crescendo Mario Rui e lo stesso Ounas che piace molto al mister. Se giocasse dall’inizio non credete possa crescere con un maestro come Sarri? Quindi serve maturità, abbandoniamo il solito ‘cacc e sord’, ne abbiamo cacciati tanti e continueremo a farli, ma con intelligenza. Io voglio vedere come cambierà questo calcio con le nuove forze mondiali e dobbiamo avere i bilanci in ordine. Per me è un gioco da ragazzi andare e comprare, l’ho fatto per anni col cinema, ti metti lì e compri, ma far arrivare i risultati è un’altra cosa. Io non voglio dare mazzate ai tifosi, la palla va di qua o di là e dipende da tanti fattori. Ma anche sugli allenatori, ho portato Reja in A e mi dicevano come fai, poi c’è rimasta, Mazzarri ha fatto cose splendide, Benitez anni considerevoli, poi Sarri quando lo presi mi misero gli striscioni in strada dicendo che è lui il protagonista. Io gli cedo lo spazio volentieri, è lui il regista che ho scelto per farmi il film più bello per i miei spettatori che sono i tifosi. Scusatemi tifosi se non sempre riesco a farvi felici, ma ci provo. Voi siete il mio unico gol.”
Ha detto che per un Museo servirà prima la casa del Napoli. Ci sono novità? “Ha leggo oggi Repubblica? Sa cosa dicono di Bagnoli? Ho capito che se non cerco io i terreni e li ho anche trovati… ma bisogna fare delle verifiche e non posso portare atleti in un posto che non sia perfetto sotto tutti gli aspetti. Può darsi anche che questo posto sia a 7km da Napoli, pazienza, ma se riesco ad arrivarci col ferro o l’autostrada… oggi come oggi muoversi per Napoli è difficile. Mi sono anche stancato, dal 2007 devo avere 7mln di euro dal Comune, quanti investimenti potevo fare sui giovani con questi soldi?”