Se fosse un film lo si potrebbe chiamare “Verità apparente”. È quello che una parte della stampa e pochi fortunati hanno potuto vedere a bordo della Costa Concordia. Apparentemente una grande festa, ma la verità è tutt’altra e parla di rapporti difficili tra il patron, il ds e il tecnico. Per non parlare della farsa nella farsa: il bacio a Lavezzi.
ROTTURA CON MARINO. Uno dei primi a essere finito sul banco degli imputati, e nella black list di De Laurentiis è il ds Marino, al quale il patron azzurro non risparmia stilettate: “Sono cinque anni che non riusciamo a vendere, ho già chiesto a Marino che sono disposto anche a svendere purché venga sfoltita una rosa sufficiente a fare due squadre”. Il ds viene attaccato anche per scarsa considerazione di un settore giovanile di buon livello: “I miei collaboratori mi dicono che i nostri giovani sono bravi, perché non promuoverne uno in prima squadra? Sono stufo di sentirmi dire che sono troppo giovani ed inesperti, se uno è bravo è bravo. Prendete Cigarini, ha vent’anni è già titolare in under 21 ed è in profumo di Nazionale maggiore”.
ATTACCO A DONADONI. Non viene risparmiato neanche il tecnico, reo di aver chiesto prima della partita un laterale sinistro a De Laurentiis: “Donadoni ha detto che serve ancora un esterno sinistro? Lo comprasse lui. Se lo compra lui, va bene, ha carta bianca”. Dopo l’attacco a Donadoni, De Laurentiis propone una soluzione interna: “Perché stasera non ha provato dal primo minuto Dàtolo? In Argentina ha giocato da esterno sinistro, questa amichevoli servono proprio a provare i giocatori. Allora che lo abbiamo comprato a fare?” E su Grava: “Perché mandare in campo un giocatore che non riesce a crossare e lasciare in panchina Maggio che è uno dei nostri punti di forza”.
Dopo una domanda sullo striscione polemico dei tifosi, De Laurentiis fa spallucce e va via visibilmente irritato per una serata che non è andata esattamente come credeva, tant’è che le sue ultime parole hanno il sapore di una fuga da tutto questo: “Vado a Los Angeles, ci rivediamo tra un mese”. Magari la rabbia per allora sarà smaltita.