Da squadra-scudetto a squadra-provinciale. E così che si passa dalle stelle alle stalle. Il Napoli, dopo la sconfitta di Bologna, domenica scorsa, ha ricevuto tante critiche, soprattutto dagli addetti ai lavori e da giornalisti di città (o regione) che invece di prendere le parti della formazione di Maurizio Sarri, si sono scagliati contro il mister e giocatori azzurri, dando seguito ai tanti chiacchiericci dei non tifosi partenopei e dagli altri giornalisti o giornali che seguono altre squadre.
Il Napoli ha bisogno di unione, di unità, un po’ come reclamava lo scorso anno Benitez e da diverso tempo il presidente De Laurentiis. La squadra che sta esprimendo il miglior calcio d’Italia, soltanto per una partita persa ha avuto pareri contrari ed è stata bersagliata per alcuni errori fatti domenica scorsa al Dall’Ara.
Che la condizione psico-fisica degli azzurri negli ultimi venti minuti contro l’Inter e nella partita contro i felsinei è stata un po’scadente, non c’è dubbio, ma da qui a far passare questa squadra non da scudetto, o almeno no la migliore in Italia (in questo momento) fa davvero scalpore. Jorginho dal miglior regista è diventato il Jorginho della scorsa stagione, lento e impacciato, Insigne non è più il talento di qualche settimana fa e Koulibaly è diventato di nuovo un brocco.
L’unione fa la forza, dice il detto, ma sembra che alcuni, compresi anche i tifosi, non lo conoscono, cosi Napoli e il Napoli non cresceranno mai, pure se il buon presidente De Laurentiis spendesse tutti i suoi miliardi nel mercato, se l’ambiente, i giornalisti e il tifo, non cresceranno, la squadra e la società non farà grandi passi in avanti.