Un Ciuccio “trasformista”, che usa la magia, che da perdente si scopre vincente, che da sottomesso si risveglia e fa spettacolo. Un Ciuccio “studente” che in prossimità delle vacanze di Natale, non apre più i libri, ma che all’interrogazione riesce a prendere la sufficienza con tre risposte fortunate. Questo è il protagonista che è sceso in campo a Bergamo contro l’Atalanta in un caldo pomeriggio di dicembre. Gli azzurri vincono 1-3 ed ora sono a -1 dall’Inter, scongiurando l’aggancio/sorpasso della Juventus e conquistando uno slancio notevole in termini di classifica. Un Ciuccio che vince senza dominare pienamente la partita, alternando momenti di lucidità a puro smarrimento.
Insomma, la verità è che se il Napoli vince non vuol dire che va tutto bene. Negli erroracci dei singoli si sono evidenziati i problemi da affrontare in vista del mercato di gennaio. Primo fra tutti il rigoristica. Il Napoli non ce l’ha e la soluzione non è far tirare Marek Hamsik. Punto. Secondo, c’è assolutamente bisogno di un rinforzo a centrocampo per fare cambi intelligenti che vadano a spolverare la partita là dove si vengano a creare delle “ragnatele” difensive negli avversari. Solo spingendo la squadra in avanti e creando nuovi spunti di gioco al centro, ne trarranno beneficio gli azzurri in termini di attacco e difesa. Si eviterebbe per esempio, di essere rimontati ad appena due minuti di gioco, come è accaduto contro i bergamaschi sul gol dell’1-1.
Parliamo anche di Higuain, il nostro fantasista, che ha portato a casa una doppietta a dir poco straordinaria. Anche per lui nella prima fase sono da contare almeno due errori. Il Pipita non ha calciato di prima intenzione, sprecando due gol di facile realizzazione a pochi passi dalla porta. Si è fatto subito perdonare siglando primal’1-2 di testa e poi calando il tris in contropiede. Bellissimo l’abbraccio tra Higuain ed il mister. “Non mi ero neanche accorto che stava arrivando di corsa. Ha un impatto bello tosto!” ride Sarri che ha commentato così la vittoria: ” E’ stata una partita difficile, contro una buona squadra, ma anche per il terreno di gioco, dove non è semplice esprimere il nostro calcio. Nonostante ciò siamo venuti fuori in maniere imporante, dal punto di vista del carattere ed abbiamo portato a casa una vittoria importante”
Un primo tempo, dove il Ciuccio è andato in campo ancora con le ciabatte, e solo in seguito le ha lanciate – probabilmente a qualche bergamasco nel pubblico, non proprio perbene – ed ha iniziato a correre. Non vogliamo fare della morale, ma è giusto dire le cose come stanno. La squadra di Sarri deve migliorare, se vuole essere l’unica protagonista di questo campionato. Portare a casa il risultato nonostante la prestazione è un conto che se servito con continuità può anche andar bene. Ma chi lo dice che non si arrivi ad un clamoroso scivolone dopo qualche giornata? Bisogna piuttosto fare tesoro di ciò che non va e correggerlo. Come? Acquistando nel corso del mercato di gennaio.
Ma restiamo sulla gara di ieri. Se è vero che il Napoli non ha giocato bene, ha anche dimostrato la sua capacità di adattamento, ritrovatosi in dieci dopo l’espulsione di Jorginho ha difeso il vantaggio ed anzi è riuscito a siglare il gol dell’1-3.
È stata questa la 17esima vittoria di stagione con 56 gol realizzati e solo 16 subiti di cui 13 in campionato. Possiamo vantarci ampiamente: abbiamo la seconda miglior difesa tenendo per 14 volte su 24 la porta inviolata. Ma chi si accontenta di essere secondi? Per diventare primi, però, bisogna sciogliere il cordone ombelicale che la squadra ha stretto col Pipita e muovere tutte le pedine che il Napoli ha in campo. Una prospettiva possibile con la quale chiudiamo il 2015, avendo in mente la consapevolezza che la vittoria contro l’Atalanta è un bel regalo di Natale. Grazie Napoli.