Il Napoli chiude il 2017 come un anno quasi perfetto. Gli azzurri nelle due ultime mezze stagioni hanno messo a segno 99 punti, che se fossero fusi in unica stagione potrebbe essere il punteggio per portare a casa il tanto agognato Scudetto, pensando che lo scorso anno la Juve si è laureata per la sesta volta consecutiva Campione d’Italia con 91 punti. Lo scorso anno il Napoli ha lottato fino alla fine, ma dopo aver tentato di insidiare i bianconeri, la battaglia si è limitata alla conquista del secondo posto, con la Roma, che nelle ultime due giornate l’ha spuntata. Quest’anno gli azzurri sono tornati con una carica ed una mentalità diversa, o meglio maturata. Gli uomini di Sarri hanno imparato a vincere anche partite che all’inizio della scorsa stagione spesso rischiava di perdere o al massimo pareggiare. Il cambiamento era evidente già nel girone di ritorno del passato campionato, quando dopo la trasformazione di Mertens da esterno d’attacco a centravanti, il Napoli ha cominciato a cambiare volto, ma forse non era ancora l’annata giusta, i tempi non erano maturi. Mentre ad oggi, gli azzurri stanno dimostrando di poter vincere sempre, almeno in campionato: partite “sporche”; partite dove gli avversari vanno in vantaggio; match con pochi spazi. Se il Napoli scende in campo con il suo piglio e la sua voglia di fare risultato, alla fine la spunta. Il girone d’andata ha detto che il Napoli è ormai una squadra matura, con la testa giusta, quella delle grandi squadre, delle vincenti. Il titolo di Campioni d’Inverno può essere visto come il preludio ad una festa. Siamo solo a metà strada, ma il percorso intrapreso è quello giusto. Le mancanze che potrebbero essere causa di momenti di sbandamento si trasformano in armi da poter usare a proprio favore, anche la rosa “corta”, che per settimane dopo il doppio infortunio Milik-Ghoulam, è finita sotto accusa, pare non stia creando tutti i problemi che ci si poteva attendere. Il Napoli è comunque a lavoro per dare a Sarri i giusti innesti, per dare la possibilità al tecnico di avere maggiore ricambio, ma soprattutto energie fresche e rinnovabili di volta in volta, in un girone di ritorno che prevede tante partite, tra campionato, Coppa Italia ed Europa League. Il tecnico ieri sera ha ammesso di aver parlato con Cristiano Giuntoli, il direttore sportivo azzurro, in particolare di un ruolo dove per lui la squadra è carente, non specificando però quale sia questo ruolo, scatenando così la fantasia di tutti.
Per il Napoli intanto non è assolutamente il momento di cominciare a festeggiare né di rilassarsi, perché se il girone di andata del campionato si è chiuso con il massimo risultato, martedì 2 gennaio al San Paolo arriverà l’Atalanta per giocarsi il passaggio alla semifinale di Coppa Italia. La sosta non è lontanissima, ma bisognerà dare inizio al girone di ritorno: si ricomincia sabato 6 gennaio con il Verona, ancora un match casalingo. Sarà l’occasione perfetta per far si che questo preludio cominciato ieri sera in casa del Crotone, possa avere un seguito e come nella musica barocca diventare una fuga.