Sarà una sofferenza immane, un brivido che attraversa tutto il corpo pietrificandolo. Ma quell’urlo finale a cui ci sta abituando questo Napoli, quell’entusiasmo di abbracciarsi a fine gara con gli occhi increduli di chi pensa: «Lo hanno fatto ancora una volta», è bellissimo. È bellissimo vedere i volti degli avversari con le braccia aperte in gesto di resa e incredulità. Proprio mentre comincia il balletto di Mazzari e degli azzurri che si abbracciano contenti per aver centrato un’impresa.
E’ successo col Bologna alla prima di Mazzarri, a Firenze contro i viola, e mercoledì col Milan. Ma con i rossoneri c’è un gusto diverso. Recuperare due reti nell’arco di due minuti ad una squadra stracolma di campioni è da grandissima squadra. O perlomeno, da squadra di grandissimo carattere. L’unico errore che si rischia di commettere in questi casi, è quello di lasciare che la gioia celi i foruncoli che ancora sono presenti sul volto di questo Napoli.
Perché bisogna anche ammettere che sperimentare la difesa a quattro contro un Milan che schiera giocatori del calibro di Pato e Inzaghi, bravissimi a giocare sul filo del fuorigioco, non è stata un’idea vincente. Sono stati letteralmente regalati due gol al Milan sbagliando i movimenti lì dietro. Un errore che sarebbe potuto costare caro. Poi però, mandando in campo Denis e Cigarini, Mazzarri ha dimostrato di saper leggere come pochi allenatori sanno fare, la partita in corso; ha dimostrato di saper capire di cosa ha bisogno il Napoli per innestare la marcia giusta nei minuti finali e, perché no, ha dimostrato di saper correggere i propri errori.
Mazzarri, il tarantolato, ancora una volta con la sua verve ha trasferito la scossa giusta alla squadra. Cigarini al volo, el tanque che salta in cielo a colpire di testa sono la fotografia di un Napoli che ha letteralmente messo le ali nei minuti finali “costringendo” il presidente De Laurentiis (pronto adandare via) a fare retromarcia e sorridere incredulo davanti alla terza impresa su tre dei suoi ragazzi.