Il direttore della Gazzetta dello sport, Andrea Monti, nel suo editoriale ha analizzato l’attuale situazione della Nazionale italiana e delle dimissioni dell’ormai ex presidente della Figc Tavecchio: “Alla fine, frastornato dai colpi e abbandonato dal suo angolo, Carlo Tavecchio ha gettato la spugna. Per chi, come la Gazzetta, gli aveva chiesto duramente un’assunzione di responsabilità dopo il fiasco mondiale non è una vittoria da festeggiare. La conta in Figc rappresenta solo un doveroso passaggio istituzionale nel segno della chiarezza. Nei prossimi giorni capiremo meglio. Intanto speriamo che gli dei del pallone ci assistano perché nel Paese dei gattopardi il rischio è che tutto cambi per poi rimanere com’è”.
Dunque, c’è bisogno di un cambiamento che può e deve avvenire per salvare il calcio nostrano: “Un bizzarro senso di vertigine avvolge i palazzi del potere sportivo. Il gioco che esprime passioni ed emozioni del Paese rimane senza governo. […] In realtà cambiare si può, anzi si deve: esiste finalmente la possibilità di uscire dal film horror che ci vede protagonisti di un lungo declino sul piano del gioco, del ranking e della considerazione internazionale. Oggi sembra di contemplare il vuoto, ma non è così. Al fondo del pozzo c’è l’acqua pura della nostra tradizione calcistica, dei valori che ha saputo incarnare, dei talenti che comunque esprime. Da lì bisogna attingere scegliendo il meglio..
Tutto da rifare, bisogna ricostruire dalle fondamenta e puntare su obiettivi concreti: “Non basta la buona volontà: servono obiettivi e priorità chiare. Parliamo di fatti. La Figc può essere commissariata fino all’estate oppure ha 90 giorni per convocare le elezioni. Sono mesi da usare bene. L’edificio del nostro calcio va ricostruito dalle fondamenta, non dal tetto”.
Gazzetta dello sport
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