Quando un calciatore viene surclassato dai fischi che piovono incessantemente dagli spalti nella stragrande maggioranza dei casi va in tilt, subisce il contraccolpo psicologico, non gira a dovere. Quei momenti sono un’agonia senza fine dal quale è complicato uscirne ed intanto il caro pallone si fa sempre più nemico. Questo può valere per qualsiasi giocatore di questo mondo, ma non di certo per uno che di nome fa Daniel e di cognome fa Fonseca, un bomber dal guizzo improvviso e dal tiro implacabile. Evidentemente non la pensavano così i tifosi del Cagliari che il 17 ottobre del 1993 non persero occasione per tempestare di fischi ed insulti quel core n’grato di Sardegna che due estati prima aveva lasciato l’isola destinazione Napoli.
COLPO DI MERCATO – Nel biennio 1990-92 la allora giovane punta uruguayana realizzò 17 gol in 50 presenze col la maglia del Cagliari, la società che lo portò in Italia prelevandolo dal Nacional Montevideo. Quei gol messi a segno bastavano eccome per convincere l’allora presidente Corrado Ferlaino ad ingaggiarlo soffiandolo alla concorrenza delle altre big del campionato. Quando Fonseca quel giorno ritornò in terra sarda con la maglia del Napoli quei fischi servirono solo a dargli una carica in più…altro che a demoralizzarlo.
UN'ATMOSFERA DA BRIVIDI – Stadio Sant’Elia, irriconoscibile oggi per via dell’avanzamento delle tribune, con il pubblico delle grandi occasioni: siamo all’8° turno di campionato ed il Cagliari è reduce da 11 punti conquistati nelle utlime 5 giornate. Inoltre i rossoblù sono anche impegnati in Coppa Uefa grazie all’ottimo 6° posto ottenuto nella passata stagione (nella competizione continentale arriveranno fino in semifinale dove poi verranno eliminati dall’Inter). Il Napoli del dopo-Maradona, guidato in panchina dall’attuale ct della Nazionale italiana campione del Mondo Marcello Lippi, dopo un inizio di stagione chok con due sconfitte nelle prime due giornate sta lentamente riprendendosi e arriva a Cagliari con tutti i buoni propositi del caso.
FONSECA FA DOPPIETTA E “APRE L’OMBRELLO” – Fin dal fischio d’inizio dell’arbitro tutto il pubblico del Sant’Elia si scaglia contro il grande ex, Daniel Fonseca, caricandolo di bordate di fischi ogni qual volta toccasse palla. Ma l’attaccante del Napoli zittisce tutti quando al 25’ raccoglie un cross di Bordin, sventa l’intervento di Villa, e batte con freddezza Fiori. L’attaccante sudamericano sfoga tutta la sua rabbia mostrando il gesto dell’ombrello alla curva dei tifosi del Cagliari senza alcuna esitazione. Ma i supporters rossoblù vengono completamente gelati tre minuti più tardi quando sempre Fonseca confeziona un calcio di punizione da manuale regalando il gol del raddoppio agli azzurri. A nulla vale il gol del cagliaritano Cappioli realizzato a fine primo tempo. Il Sant’Elia fischiò, ma Fonseca rispose e tutti ammutolirono.